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Nei vent'anni che passano tra il 1789 e il 1815 - dalla Rivoluzione Francese, che sconvolge l'assetto politico e sociale dell'Europa, al Congresso di Vienna, che restaura il vecchio ordine politico dopo la sconfitta di Napoleone - si assiste a una trasformazione della danza di società in Occidente. Si macera fino a scomparire la danza settecentesca - la cosiddetta "danse noble" - e, con le guerre napoleoniche, iniziano a viaggiare per l'Europa le musiche e le danze nazionali. Quell'insieme di danze di gruppo e di coppia che dagli anni '20 formeranno il sistema ottocentesco di danze di società: quadriglie francesi, country dance britanniche e valzer tedeschi. Questo libro offre un'analisi approfondita dei cambiamenti che hanno coinvolto la danza a cavallo tra Settecento e Ottocento, mettendone a fuoco i rapporti con il processo educativo, l'etichetta, la morale, la religione, l'amore, la cultura romantica; particolare attenzione viene prestata inoltre ai luoghi dello studio della danza: i collegi, gli istituti femminili, le scuole dei maestri di ballo. Il repertorio è analizzato in dettaglio seguendone lo sviluppo nei diversi Stati: Francia, Gran Bretagna, Germania, Italia, Stati Uniti, Danimarca e Russia. Il libro si conclude con un excursus sulla musica e i musicisti e sugli abiti indossati da dame e cavalieri durante il periodo preso in esame. È inoltre corredato da una bibliografia aggiornata e completa.